
Sequestrato a Torino un edificio nel cantiere delle Olimpiadi 2006
Alberto Tomasso: Il settore delle costruzioni è "malato" e gravemente.
Veritiere I e denunce della Fillea Cgil a lIa procura d i Torino
riguardanti i I mancato rispetto delle normative di sicurezza e la
fretta nella realizzazione dei lavori, in alcuni cantieri delle
Olimpiadi invernali 2006.
E'
stato sequestrato un edificio in costruzione nel cantiere per i Giochi
invernali.
"
provvedimento di sequestro a Cesana è stato disposto dopo un'ispezione
fatta dalla Asl che ha riscontrato varie carenze.
Le
denunce della Fillea Cgil durano da più di un anno e riguardano una
situazione fatta di turni massacranti, soprattutto a scapito di
lavoratori extracomunitari, speculazioni sui profitti, lavoro nero,
caporalato, operai assunti illegalmente e poi licenziati, non rispetto
delle norme di sicurezza, infortuni mortali.
Da
quando sono iniziati i lavori sono state tre le morti bianche in questi
cantieri, hanno perso la vita Giuseppe Perini, 53 anni; Nunzio De Pera,
31 anni e infine Dorash Vitaliy, 37 anni, ma fino ad ora su questi
infortuni non è stata fatta chiarezza.
"In
particolar modo il cantiere della pista da bob - sostiene la Fillea
torinese - si è sempre dimostrato uno dei più critici e a rischio
sicurezza per il mancato rispetto delle normative contrattuali e
legislative. Insistiamo nel chiedere che tutte le istituzioni e gli enti
preposti al controllo e alla sicurezza delle condizioni di lavoro si
attivino per reprimere gli abusi commessi a danno dei lavoratori."
Ma il
problema non riguarda solo pochi e isolati cantieri.
" E'
da tempo - commenta Alberto Tomasso, Segretario regionale della Fillea
piemontese, che assistiamo a questa che per noi è una grande
contraddizione: da una parte c'è lo sviluppo del settore delle
costruzioni e l'apertura di grandi cantieri, che dovrebbero dar lustro
al paese, dall'altra assistiamo a modalità di esecuzione dei lavori che
sono assolutamente inammissibili.
L'altra faccia dello sviluppo è una situazione degenerativa che non si
riesce ad arginare.
"
settore è "malato" e gravemente.
Episodi come quelli che abbiamo denunciato continuano a riempire le
pagine delle cronache quando invece dovrebbero diventare argomenti
economici, nazionali e politici.
Vorremmo che le imprese, le istituzioni e le forze politiche
rispondessero ai nostri appelli, che aprissero un confronto, anche
riguardo alle responsabilità, per cercare delle valide soluzioni."
Torino
4 novembre 2004