
EMERGENZA LAVORO
NERO IN UN DIBATTITO ALLA FESTA DELL’UNITA’.
45% di lavoro irregolare nei cantieri
palermitani.
Palermo 23 settembre
2004 – Crescono a Palermo il lavoro nero e il lavoro irregolare non solo
nell’edilizia ma anche negli altri settori. Una condizione di
precarizzazione generale dove il lavoro nero diventa una forma “libera
scelta”. Dichiara Franco Tarantino, segretario provinciale della
Fillea-Cgil, che sul tema del lavoro nero e della sicurezza nei cantieri
organizza oggi alle 18 una tavola rotonda al festival dell’Unità: “A
Palermo lavora in nero il 28 per cento dei lavoratori e il 52 per cento
opera in maniera irregolare. Significa che ormai esiste una propensione
del lavoratore ad accettare condizioni economiche svantaggiose. Da una
recente ricerca statistica condotta dalla facoltà di Economia
dell’Università di Palermo risulta che il 75 per cento degli imprenditori
intervistati valuta la possibilità di entrare come azienda nel sistema
del lavoro nero. Con una legge come quella Biagi che accentua il
meccanismo della precarizzazione, il lavoro nero diventa elemento di
scelta nel sistema complessivo del mercato del lavoro”.
La percentuale
di lavoro nero in edilizia nel territorio palermitano, calcola la Fillea,
è aumentata e oggi è stata raggiunta la soglia del 45 per cento. Nel 2002
il dato Istat era del 36 per cento. “Il nostro calcolo segue un preciso
ragionamento: dal momento che in questi due anni non è stata messa in atto
nessuna politica di repressione del fenomeno e considerando che le ore
lavorate nel 2003 secondo Cassa Edile sono diminuite ma il lavoro nel
settore è invece aumentato, se ne deduce un aumento del lavoro in nero, di
circa 8 punti. Il lavoro nero è un’emergenza dovunque, nei cantieri del
centro storico di Palermo ma anche nella provincia. E il lavoro nero
alimenta le condizioni di insicurezza nei cantieri”.
La
Fillea-Cgil lancerà oggi l’invito alle altre organizzazioni, a cominciare
da Ance e Inps che partecipano al dibattito, a tracciare le linee di un
percorso comune per arginare il fenomeno. “Chiediamo che ciascuno faccia
la propria parte, a cominciare dall’Ispettorato al lavoro, che con soli 4
ispettori non è in grado di fare i controlli. E chiediamo anche –
aggiunge Tarantino - che sia introdotto in tutte le aziende edili il durc,
il documento unico per la regolarità contributiva che unifica le
dichiarazioni per l’Inail, l’Inps e la Cassa edile”.
Palermo 24 settembre
2004