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Troppi infortuni in edilizia. Dopo lo sciopero del 12 maggio decise altre iniziative di lotta e denuncia. |
Ancora una volta il settore dell’edilizia è stato colpito da un incidente mortale. Muore un altro lavoratore Antonio Levrini di 56 anni, impegnato a prestare la propria opera in quell’ ambiente di lavoro ad alto rischio che sono le autostrade. Il tragico fatto, accaduto al casello autostradale di Santo Stefano Magra, ci costringe per l’ennesima volta a dover riflettere sulla scarsa incidenza che la cultura e la pratica del “lavorare in sicurezza” trova riscontro nel settore delle costruzioni. Le leggi in materia di sicurezza sul lavoro purtroppo molto spesso rimangono lettera morta e vengono sacrificate sull’altare della necessita’ di produrre profitti immediati, della riduzione dei costi, del “fare presto”. Il sindacato, che da alcuni viene considerato solamente un “rompiscatole”, da sempre e’ impegnato a lottare contro questa cultura, questa prassi, questa logica, al fine di eliminare il rischio nel mondo del lavoro. Non e’ piu’ tollerabile che la morte di un lavoratore sia catalogabile tra gli infortuni annunciati e tra le “tragiche fatalita’. Alle imprese tutte, ed in particolare a quelle che, come l’A.B.C., operano in un contesto ad alto rischio, chiediamo di mettere al primo posto della loro “cultura aziendale” i diritti delle persone a cominciare da quello alla vita, chiediamo di informarsi e di informare, di considerare le questioni legate alla sicurezza sul lavoro non come un lusso, ma come una necessita’. Come organizzazioni sindacali, nel confermare il nostro costante impegno nella lotta per il miglioramento delle condizioni di lavoro dell’intero settore delle costruzioni, riteniamo giusto promuovere iniziative di lotta e di denuncia e, dopo lo sciopero di 8 ore che si è svolto il 12 maggio , abbiamo deciso in accordo con i lavoratori ulteriori iniziative da intraprendere.
La Spezia 13 maggio 2004 Le segreterie provinciali Fillea – Filca – Feneal
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©Grafica web michele Di lucchio |